Dal Social Network al Social Media: conosci il tuo alleato?

Uno degli aspetti fondamentali della crescita del proprio business, on line e off line, è sicuramente il vecchio social network, il quale ha subìto negli anni un cambiamento importante che lo ha visto crescere e trasformarsi in social media. Una sorta di ribaltamento del modo di vivere i rapporti sociali.

I social network sono nati con l’obiettivo di creare cerchie di persone con interessi in comune, riavvicinarle abbattendo le distanze, fisiche e culturali.

L’esempio che subito ci viene in mente quando pensiamo al social network è certamente Facebook, il quale nel 2004 ha marcato, quasi imposto, la sua presenza sul nostro territorio e ci è riuscito veramente bene. Siamo entrati così in relazione con gli altri e ci siamo svestiti delle nostre paure, ansie, gioie, mettendo i nostri sentimenti in vetrina e cercando negli altri conforto, compassione, piuttosto che ammirazione.

Ma cosa è cambiato dal 2004 ad oggi? Perché Facebook, così come tanti altri social network, ha visto cambiare il suo status?
Sono stati capaci di integrarsi nella nostra vita infiltrandosi nelle nostre reti sociali, nelle relazioni interpersonali, tanto da diventare una piattaforma in cui creare e condividere contenuti, non più meramente personali.

Che si tratti di una start-up, di una B2B o di una B2C, ogni azienda oggi ha colto l’importanza di essere presente sui social media. Scambiare idee, valori, progetti, contenuti, fare pubblicità e immedesimarsi nell’altro. E’ questa la potenza di un social media che dà valore aggiunto alla propria attività.
Ma è davvero tutto così semplice? Basta davvero condividere contenuti con qualche immagine accattivante, qualche link e delle informazioni sulla propria attività per vedere accrescere il proprio fatturato?
Facciamo un passo indietro.
Eravamo negli anni ’60 quando il Sociologo Marshall Mc Luhan nel suo libro “Understanding Media” orientò il suo lavoro proprio sulla comprensione dei media.

I media sono estensioni di noi stessi. Consentono di ridurre le distanze e aumentare l’intensità. Ogni invenzione o tecnologia è un’estensione del nostro corpo“.

I social media si collocano proprio come estensioni di noi stessi.
Essere sotto i riflettori è ormai diventato parte integrante della quotidianità.
Instagram permette la condivisione di fotografie e video. L’uso dei cosiddetti #hastag facilita il raggiungimento e la visibilità. Si può creare una pagina sia personale sia aziendale, promuovendo dunque i propri prodotti. Così facendo non solo si monitorano i propri seguaci, ma se ne riescono a comprendere i gusti e gli interessi così da poter incanalare le pubblicità verso quel fronte.
Twitter è nato come servizio per dare aggiornamenti sul proprio stato, ma è diventato molto di più non appena gli utenti hanno capito il potere delle condivisione. Un tweet è un messaggio postato su Twitter, lungo massimo 140 caratteri. Il limite deriva dalla sua natura di sms, il quale ha un massimo di 160 caratteri, ma Twitter ha deciso di lasciarne 20 per il nome dell’utente. L’importanza di Twitter e la sua proliferazione è data dalla possibilità di inserire dei links e seguire persone senza chiederne l’autorizzazione.
Facebook è sicuramente il social network-media più noto. Le persone si creano un profilo, le aziende si creano una pagina. Inizialmente, quando ancora non era chiaro il potere di questo strumento, in pochi ne sfruttavano la visibilità fuori dall’ambito personale. Nel momento in cui si è aperta la strada alla condivisione di contenuti  e pagine, con l’intento di vendere e vendersi, Facebook si è fatto furbo e ha limitato la possibilità, gratuita, di mettere in mostra quello che per venditori, professionisti e aziende stava diventando una fonte di guadagno e un canale pubblicitario. Nonostante questo limite Facebook riesce ugualmente a mantenere il suo status quo, rimanendo dunque una delle piattaforme più utilizzate in cui incanalare le proprie risorse economiche e fare business.
Google + è una rete sociale creata da Google in cui gli utenti fanno parte di cerchie e seguono persone o aziende entrandovi in contatto. L’apprezzamento dei contenuti avviene tramite un +1. Inoltre, vi sono gli “hangouts” -luoghi di ritrovo- tramite cui tenere videoconferenze, videochiamate, condividere foto, video, documenti e partecipare alle discussioni. Ovviamente ha forte impatto sull’indicizzazione nel motore di ricerca padre.
Pinterest è uno strumento di scoperta visuale in cui pubblicare e ricercare bacheche per gestire la raccolta di immagini in base agli interessi. Pinterest è integrato e integrabile con altri social media, quali Facebook, Twitter e siti web.
Linkedin è una rete sociale impiegata soprattutto a scopo professionale. E’ ormai definita dai più come il Facebook in giacca e cravatta. Si potrebbe quasi dire che sta soppiantando il vecchio cv cartaceo; ma questo social sta spopolando molto anche tra le aziende, le quali inseriscono contatti, valori, progetti, creando collegamenti in tutta la rete, così da espandere la loro popolarità e restare sempre in primo piano. Una novità interessante, inserita non molti mesi fa, è la possibilità di pubblicare post, dal proprio blog o semplicemente come stati personali.

Lavorare sui social perchè i social piacciono, sono seguiti e sono l'ancora del nostro business.
Lavorare sui social perchè i social piacciono, sono seguiti e sono l’àncora del nostro business.

Dunque, come possono tutti questi social media interagire appieno con la propria attività? Come possono realmente accrescere la notorietà del proprio brand e portare all’aumento delle vendite?

Cross Media, Engagement e Value Content. Tre termini da non sottovalutare. Lavorando su essi riusciremo a costruire fiducia, credibilità e fidelizzazione.

Mettiamo in connessione l’uno con l’altro i mezzi di comunicazione, coinvolgiamo il pubblico creando legami tra brand e fans, trasmettendo sempre contenuti di valore. Così facendo si stimolano discussioni, confronti, conversazioni che aumentano, oltre al coinvolgimento, il passaparola.

Un’estensione questa dei media, non solo del nostro corpo, ma anche di atteggiamenti, comportamenti, culture, usi e costumi.
L’e-commerce ha bisogno di crossmedialità-multicanalità racchiusa in tutti i canali a disposizione che siano essi social media, mezzi di comunicazione tradizionale, cartacea e orale.
Nella praticità quindi, questi strumenti non sono solo apparentemente preziosi, in quanto si rivelano dei validi alleati delle vendite on line e della diffusione del proprio brand. Ancor di più se si ha un negozio fisico esso puó ricevere una spinta dalla geo localizzazione degli utenti e degli amministratori, dipendenti, addetti al marketing che utilizzano applicazioni che integrano la possibilità di inviare contenuti, non solo sulla base degli interessi dell’utente ma anche sulla base del suo profilo personale. Un esempio lampante è we-chat, il sistema di messaggistica istantaneo che ha varie funzioni integrate tra cui social network, sharing, scannering e raggiungimento delle persone nel raggio di 10 km rispetto alla localizzazione attuale.
Tanti mezzi per un unico obiettivo: conquistare il cliente e convincerlo a comprare. Tutto passa attraverso strategie di comunicazione, tecniche innovative- perché tutto cambia ad una velocità sorprendente, che sia Google inteso come motore di ricerca, o i social media tutti- elaborando processi creativi in grado di stimolare l’interesse di chi si approccia ai nostri contenuti.

Ma questo lo vedremo in modo più approfondito nel prossimo articolo.

De Simone Roberta

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...