La chiamano generazione Y, generazione connessa, tanto studiata da sociologi e marketer.
I Millennials sono i consumatori 2.0, quelli nati tra gli anni 80 e i 2000, l’ultima generazione del XX secolo.
I Millennials hanno un approccio allo shopping completamente diverso dalla generazione precedente, sono più selettivi perché sono più consapevoli. Amano acquistare un bene prima per apparire, solo dopo per essere.
I Millennials sono i giovani che ordinano un panino, lo sistemano bene nel piatto e lo fotografano per pubblicarne la foto su Instagram; sono quelli che comprano lo smartphone alla moda; sono quelli che pubblicano lo stato d’animo della giornata sul proprio profilo Facebook; sono quelli della passeggiata, ma non si godono il vento tra i capelli e il profumo del mare perché sono troppo intenti a scrivere dove sono e con chi.
Quindi chi sono i Millennials? Quelli che amano il click, quelli che acquistano in piena solitudine, seduti sul divano mentre guardano la tv e tengono sott’occhio whatsapp, a sfavore della socializzazione?
E’ questo il motivo per cui questa generazione è diventata così tanto tema di studio, perché è il presente e ancor più il futuro, si cerca ancora di capire perché il mondo on-line risulti molto più accattivante dell’off-line. Si mette sempre a confronto la generazione X con la generazione Y.
I Millennials vanno a caccia di promozioni, sconti, offerte, outlet e del resto on line si può acquistare davvero qualsiasi cosa, dalla borsa vintage all’ultimo accessorio alla moda, con facilità, anche se il venditore è dall’altra parte del mondo.
C’è chi ritrova il famoso profumo lanciato negli anni ’50, quello che utilizzava la mamma, e con un semplice click acquista nella profumeria on line il regalo perfetto da fare alla prima occasione. Lo store on line nandida, ad esempio, riesce ad accontentare sia la generazione X sia la generazione Y grazie all’ampia offerta di prodotti e ai prezzi imbattibili, rendendo l’esperienza d’acquisto un vero momento di relax, da sofà.
Ma se i Millennials sono la prima generazione a crescere insieme e quotidianamente con i social network, Google, YouTube, a crescere con la tecnologia, sono anche e soprattutto quelli che con questa tecnologia lanciano start up, affrontano rischi d’impresa e producono cultura.
Diversi dalla generazione precedente, ma secondo gli studi dei due autori statunitensi Strauss e Howe, la generazione connessa avrebbe tratti comuni con la Great Generation, i nati tra il 1901 e il 1924, in quanto condividerebbero un forte senso di appartenenza alla comunità locale e/o nazionale e un senso del dovere più spiccato.
Sarà forse la tendenza alla competitività e al narcisismo, quindi si cerca di fare sempre meglio e più dell’altro, sarà almeno per spillare un like in più…
Roberta De Simone